"Padre Luigi Martinelli era nato a Calvatone nel 1901 e a soli 24 anni partiva
per la missione di Bengala. Tranne due brevi ritorni al paese nel 37 e nel 58
causa salute, è sempre rimasto in Pakistan tra i lebbrosi. Dai documenti che ho
ricevuto dall'archivio di Roma del PIME si comprende tutto il suo amore per
costruire case in muratura per i lebbrosi che vivevano in capanne malsane di
fango, senza cure né igiene. Nelle foto appare sempre sorridente e nelle sue lettere ai parenti e ai benefattori
racconta sempre dei progressi nei lavori, delle migliorate condizioni dei
malati, dell'ospedale, della chiesa, della scuola. Parla anche della
"Bianchina", una vecchia moto Bianchi che i suoi parenti gli avevano
regalato e che lui usava per spostarsi da un villaggio all'altro, lontani molti
chilometri l'uno dall'altro. Ha lavorato fino all'ultimo quando ha cominciato
ad accusare quei malori che in pochi mesi l'hanno portato alla morte. Quando è
stato ricoverato a Milano in gravi condizioni, molti da Calvatone si sono
recati in ospedale per donare sangue per trasfusioni ormai inutili. In paese lo
conoscevano e dal parroco avevano sempre sue notizie perché il Missionario,
meglio "al Missiunari" scriveva abitualmente. E' morto a Milano il due
novembre del 1968 ed è stato portato a Calvatone dove è sepolto nella tomba di
famiglia. Nella foto è il Padre in centro con la barba grigia che abbraccia un
bimbo ed è stata scattata durante una festa di "Benarrivato", così ha
scritto sul retro." STEFANIA MARTINELLI
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