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Geografia

Calvatone è un paese di circa 1300 abitanti situato nella Pianura Padana; si trova in provincia di Cremona, al confine con quella mantovana. Il paese sorge su di un terrazzo naturale, sulla riva destra del fiume Oglio e si è storicamente sviluppato lungo la sua via principale (via Umberto I).

Il paesaggio, qui, è caratterizzato dalla totale mancanza di rilievi e da un’intensa attività agricola che deve la sua fortuna alla presenza di una fitta rete idrica. I campi si alternano ad ampi pioppeti e a boscaglie di salici bianchi. La natura è ancora la protagonista principale in questa terra, che, tuttavia, proprio per la sua felice posizione geografica, ha ospitato i primi insediamenti umani fin dalla Preistoria (Età del Bronzo).

Calvatone confina con il Parco Regionale Oglio Sud; un parco che si estende lungo l’intero corso del fiume, da Ostiano fino alla confluenza con il Po’ e, in particolare, con la riserva naturale ‘Le Bine’.
Una visita nella riserva si può trasformare in un salto nel passato, un'occasione per osservare le trasformazioni operate dall'uomo sull'ambiente circostante. Infatti, la palude, tutelata come riserva naturale regionale, si è formata in seguito ad un intervento di rettificazione dell'Oglio effettuato alla fine del 18° secolo, sembra per garantire la navigazione sul fiume. Successivamente il meandro abbandonato (chiamato anche Oglio morto) si è impaludato favorendo l'insediamento di animali e piante tipici degli ambienti palustri, ormai molto rari, soprattutto nella Pianura Padana. Sono presenti 800 specie di animali: dal coleottero acquatico di soli 3 cm, endemico della Pianura Padana, al tasso ormai raro in pianura. È presente anche una farfalla diurna, strettamente legata ad alcune specie di piante palustri ed inclusa dall’Unione Europea fra le specie prioritarie di conservazione.

In inverno, tra la nebbia, è facile osservare germani reali, alzavole, cormorani, o fitti voli delle pavoncelle sui campi, mentre in palude è possibile scorgere il tarabuso, un airone molto elusivo e dal piumaggio estremamente mimetico. A metà febbraio gli aironi cenerini iniziano la costruzione dei nidi nella garzaia insediatasi nel 1995. Dalla prima coppia di allora si è giunti alle 135 del 2007. Quasi in contemporanea, nelle fredde notti invernali, i maschi della rana di Lataste, anch’essa specie prioritaria per la conservazione in Europa, si fanno sentire in acqua grazie al caratteristico richiamo, simile ad un acuto vagito.È però la primavera il periodo più movimentato dell'anno quando è possibile ascoltare usignoli, capinere, cannaiole, usignoli di fiume, rigogoli, raganelle... od osservare il via vai di aironi cenerini, falchi di palude, marzaiole e molti altri uccelli. In estate vi è un periodo di stasi, con l'autunno invece iniziano le migrazioni e il canneto si popola di stormi di rondini che lo utilizzano come dormitorio.Il resto della riserva è, invece, occupato da coltivazioni di pioppi e di altre specie di latifoglie e da aree interessate da un progetto di rinaturalizzazione.

Un tempo terra esclusivamente agricola, ora la zona di Calvatone, così come l’intera provincia cremonese, pur mantenendo questa vocazione, presenta anche un notevole sviluppo industriale e artigianale. Le colture più diffuse sono il frumento, il mais, le barbabietole da zucchero, la soia, le zucche, i pomodori. Assai sviluppato è l'allevamento, bovino e suino. Vi sono numerose industrie alimentari per la produzione di salumi, dolciumi, pasta, formaggi e derivati del latte, ecc... Qui si può, dunque, perdersi nella campagna silenziosa o lungo gli argini del fiume, in bicicletta, a piedi o a cavallo... Muniti di binocolo e stivali, scoprire angoli inaspettati di natura praticando "bird-watching" dagli osservatori faunistici delle Riserve Naturali... Infine vivere la quiete della campagna e di questo antico borgo storico della pianura, degustando i prodotti della cucina tradizionale nelle trattorie, negli agriturismi e nelle feste popolari...