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ASSEMBLEA SOCI 22 MARZO

martedì 22 maggio 2012

Domenica 27 maggio... alla scoperta di Bedriacum


Ricordi.



"Padre Luigi Martinelli era nato a Calvatone nel 1901 e a soli 24 anni partiva per la missione di Bengala. Tranne due brevi ritorni al paese nel 37 e nel 58 causa salute, è sempre rimasto in Pakistan tra i lebbrosi. Dai documenti che ho ricevuto dall'archivio di Roma del PIME si comprende tutto il suo amore per costruire case in muratura per i lebbrosi che vivevano in capanne malsane di fango, senza cure né igiene. Nelle foto appare sempre sorridente e  nelle sue lettere ai parenti e ai benefattori racconta sempre dei progressi nei lavori, delle migliorate condizioni dei malati, dell'ospedale, della chiesa, della scuola. Parla anche della "Bianchina", una vecchia moto Bianchi che i suoi parenti gli avevano regalato e che lui usava per spostarsi da un villaggio all'altro, lontani molti chilometri l'uno dall'altro. Ha lavorato fino all'ultimo quando ha cominciato ad accusare quei malori che in pochi mesi l'hanno portato alla morte. Quando è stato ricoverato a Milano in gravi condizioni, molti da Calvatone si sono recati in ospedale per donare sangue per trasfusioni ormai inutili. In paese lo conoscevano e dal parroco avevano sempre sue notizie perché il Missionario, meglio "al Missiunari" scriveva abitualmente. E' morto a Milano il due novembre del 1968 ed è stato portato a Calvatone dove è sepolto nella tomba di famiglia. Nella foto è il Padre in centro con la barba grigia che abbraccia un bimbo ed è stata scattata durante una festa di "Benarrivato", così ha scritto sul retro." STEFANIA MARTINELLI

giovedì 3 maggio 2012

Ricordi



"Anno 1953, classe quarta. Sono passati solo due anni dalla precedente foto e se si confrontano, molti sono i cambiamenti soprattutto nei maschi. Volti nuovi hanno rimpiazzato i compagni che sono stati fermati.
Non ci sono due maestre come potrebbe sembrare a una prima occhiata, ma la ragazza a sinistra aveva qualche anno in più e ricordo che io, in piedi  vicino a lei nella foto, la chiamavo affettuosamente "la mamma".
La maestra Bonati tiene una mano sulla spalla di M. Cristina, la figlia del dott. Mantovani, che nella foto della classe seconda non compariva ma che è sempre stata una compagna dalla prima alla quinta. Tranne due ragazzi, gli altri sono tutti in divisa: grembiule nero e colletto bianco per noi e blusa nera per i maschi."
STEFANIA MARTINELLI