PROSSIMI APPUNTAMENTI
ASSEMBLEA SOCI 22 MARZO

mercoledì 28 luglio 2010

Aspettando Ferragosto... Cena sotto le stelle

Pro Loco Bedriacum
Calvatone


organizza
Sabato 14 Agosto 2010, ore 20




Aspettando Ferragosto...
Cena sotto le stelle

Cena e musica sotto le stelle, nella suggestiva cornice della Cascina Piccinelli,
dimora storica dei Marchesi Picenardi.



MENU’ CON SPECIALITA’ TIPICHE LOCALI


Prenotazione obbligatoria entro Mercoledì 11 Agosto


Per informazioni e prenotazioni:

Ruggeri Gian Pietro 0375.97089
Agosti Gianni 0375.97369
Bruni Emanuela 335.6678547
Malinverno Cesare 0375.97535
Soragni Monica 393.5403602

lunedì 26 luglio 2010

Curiosità: come si risolve un labirinto...

Memore dell'esperienza vissuta da poco (vedi gita alle Ville Venete O_o) mi è rimasta la curiosità di sapere come ci si orienta in un labirinto.. Forse l'ho scoperto:

- E’ facile risolvere un labirinto bidimensionale di cui si conosca la mappa. E’ sufficiente annerire tutte le vie chiuse perché alla fine non rimanga che il percorso diretto, dall’ingresso alla meta.

Ben più complicato invece, orientarsi in un labirinto tridimensionale, senza una visione dall’alto, chiusi tra muri o siepi che non ci consentono di avere un’idea generale della sua struttura. Se il labirinto ha un solo ingresso, è però sufficiente tenere sempre la destra (o la sinistra) per ritornare sicuramente al punto di partenza, procedendo, per maggior sicurezza, con la mano destra (o la sinistra) appoggiata al muro.

E’ il metodo adottato nella versione cinematografica di Il nome della rosa: frate Guglielmo raccomanda ad Adso, il novizio che l’accompagna, per trovare l’uscita dalla labirintica biblioteca dell’Abbazia, di girare sempre a sinistra (anche se quest’ultimo, per prudenza, aveva segnato il percorso con un “filo d’Arianna” sfilacciando la sua maglia di lana).

                                Dal film Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud, 1986

Questo metodo è valido per risolvere i labirinti più semplici, altrimenti, per evitare di girare in tondo, in un percorso chiuso, è necessario trovare il modo di segnare ogni via in cui si passa, come pensa frate Guglielmo, secondo il racconto di Adso:

Uscire disse Guglielmo. Come se fosse stato facile. Sapevamo che la biblioteca era accessibile da un solo torrione, quello orientale. Ma dove eravamo in quel momento? Avevamo completamente perso l'orientamento.
















Una pagina dal quaderno, con il labirinto di Chartres, di Villard de Honnecourt (Bibliothèque nationale de France).

L'errare che facemmo, col timore di non uscire mai più da quel luogo, io sempre vacillante e colto da conati di vomito, Guglielmo abbastanza preoccupato per me, e indispettito per la pochezza della sua scienza, ci diede, ovvero diede a lui, un' idea per il giorno seguente. Avremmo dovuto tornare nella biblioteca, ammesso che mai ne uscissimo fuori, con un tizzone di legno bruciato, o un' altra sostanza capace di lasciare segni sui muri. "Per trovare la via di uscita da un labirinto," recitò infatti Guglielmo, "non vi è che un mezzo. A ogni nodo nuovo, ossia mai visitato prima, il percorso di arrivo sarà contraddistinto con tre segni. Se, a causa di segni precedenti su qualcuno dei cammini del nodo, si vedrà che quel nodo è già stato visitato, si porrà un solo segno sul percorso di arrivo. Se tutti i varchi sono già stati segnati allora bisognerà rifare la strada, tornando indietro. Ma se uno o due varchi del nodo sono ancora senza segni, se ne sceglierà uno qualsiasi, apponendovi due segni. Incamminandosi per un varco che porta un solo segno, ve ne apporremo altri due, in modo che ora quel varco ne porti tre. Tutte le parti del labirinto dovrebbero essere state percorse se, arrivando a un nodo, non si prenderà mai il varco con tre segni, a meno che nessuno degli altri varchi sia ormai privo di segni."

"Come lo sapete? Siete esperto di labirinti?"

"No, recito da un testo antico che una volta ho letto." "E secondo questa regola si esce?"

"Quasi mai, che io sappia. Ma tenteremo lo stesso. E poi nei prossimi giorni avrò delle lenti e avrò tempo a soffermarmi meglio sui libri. Può darsi che là dove il percorso dei cartigli ci confonde, quello dei libri ci dia una regola. "

"Avrete le lenti? Come farete a ritrovarle?"
 "Ho detto che avrò delle lenti. Ne farò delle altre. Credo che il vetraio non attenda altro che un'occasione del genere per fare una nuova esperienza. Se avrà gli arnesi giusti per molare i cocci. Quanto ai cocci, in quella bottega ne ha molti. " […]

"E il metodo di cui dicevate ieri? Non volevate percorrere il labirinto facendo segni col carbone?"

"No," disse, "più ci penso, meno mi convince. Forse non riesco a ricordare bene la regola, o forse per girare in un labirinto bisogna avere una buona Arianna che ti attende al la porta tenendo il capo di un filo. Ma non esistono fili così lunghi. E anche se esistessero, ciò significherebbe (spesso le favole dicono la verità) che si esce da un labirinto solo con un aiuto esterno. Dove le leggi dell'esterno siano uguali alle leggi dell'interno. Ecco, Adso, useremo le scienze matematiche. Solo nelle scienze matematiche, come dice Averroè, si identificano le cose note per noi e quelle note in modo assoluto."

“Allora vedete che ammettete delle conoscenze universali”.

“Le conoscenze matematiche sono proposizioni costruite dal nostro intelletto in modo da funzionare sempre come vere, o perché sono innate o perché la matematica è stata inventata prima delle altre scienze. E la biblioteca è stata costruita da una mente umana che pensava in modo matematico, perché senza matematica non fai labirinti. E quindi si tratta di confrontare le nostre proposizioni matematiche con le proposizioni del costruttore, e di questo confronto si può dare scienza, perché è scienza di termini su termini. E in ogni caso smettila di trascinarmi in discussioni di metafisica. Che diavolo ti ha morso oggi? Piuttosto, tu che hai gli occhi buoni, prendi una pergamena, una tavoletta, qualcosa su cui far segni, e uno stilo... bene, ce l' hai, bravo Adso. Andiamo a fare un giro intorno all'Edificio, sino a che abbiamo ancora un poco di luce."

“Come sarebbe bello il mondo – sospira frate Guglielmo, perso nella biblioteca – se ci fosse una regola per girare i labirinti”. Una regola che cerca di ricordare, ma che, almeno ufficialmente, al tempo di Il nome della rosa, siamo nel 1327, non esisteva ancora. Una regola che arriverà soltanto 555 anni più tardi, nel 1882, presentata da Edouard Lucas nelle sue celebri Récréations mathématiques, e da lui attribuita a M. Trémaux. E’ un metodo molto simile a quello riportato nel “libro antico” recitato, senza molta convinzione, da Frate Guglielmo. Ed è infallibile per risolver qualsiasi labirinto, anche il più complicato. Il metodo di Trémaux stabilisce che ad ogni incrocio nuovo, mai attraversato prima, si possa prendere una via qualsiasi. A ogni incrocio vecchio, già raggiunto in precedenza, attraverso una via nuova, o a un’estremità chiusa di una via, si debba invece ritornare indietro, seguendo la via appena percorsa. Quando si arriva a un incrocio vecchio per una via vecchia, si prende, se esiste, una via nuova, oppure, in caso contrario, si riprende una via vecchia. Nessuna via, infine, deve essere percorsa più di due volte.

In pratica, come suggerisce Martin Gardner (Giochi matematici, vol. II, Sansoni, 1973), si segni il percorso nel labirinto con una linea lungo un suo lato, ad esempio, il destro, seguendo la regola precedente, con l’unica accortezza di non prendere mai una via segnata sui due lati, cioè già percorsa nei due sensi.

Pietre Brueghel, I mietitori, 1565, l’opera che ha ispirato Greenaway per il labirinto nel campo di grano del suo film L'ultima tempesta

venerdì 16 luglio 2010

SETTEMBRE: gita al VITTORIALE di Gardone Riviera

Io ho quel che ho donato. Gabriele d'Annunzio


Il "Vittoriale degli Italiani" è una cittadella monumentale che si estende per circa nove ettari. D'Annunzio l'allestì fra il 1921 e il 1938 grazie alla collaborazione con l'architetto Gian Carlo Maroni al quale affidò il compito di chiudere le sue "memorie in una custodia di pietra" riservandosene l'addobbo. Circondò con una cerchia di mura un complesso di edifici ai quali si giunge attraversando vie e piazze. Subito dopo il doppio arco d'ingresso affacciato sul Lago di Garda, è il grande Anfiteatro sede di una prestigiosa stagione teatrale (1500 posti), che comprende un nuovo spazio per mostre temporanee a tema. Due piazze, l'Esedra e la piazzetta Dalmata, conducono:
- alla Prioria, testimonianza eccezionale della personalità, della sensibilità, dei gusti dannunziani, vi sono raccolti migliaia e migliaia di oggetti artistici, antiche statue lignee, ceramiche, vetri, argenti, tappeti, librerie che custodiscono una biblioteca che raccoglie circa 30.000 volumi, alcuni dei quali antichi e rari, oltre a cimeli che ricordano i momenti eroici della vita del Poeta.

- all'edificio degli Archivi dove sono conservati i manoscritti dannunziani;

- all'Ala di Schifamondo che comprende:

- l'Auditorium con la mostra fotografica, l'aereo SVA 10 del volo su Vienna (1918) e un percorso didattico su d'Annunzio e il Vittoriale;

- il Museo di Guerra il cui allestimento valorizza il ricco e prezioso patrimonio storico legato all'esperienza militare di G. d'Annunzio.

I giardini della Prioria restaurati con contributo U.E. ed aperti al pubblico dal 1993 furono i primi ad essere realizzati e sono importanti per alcuni cimeli ed opere d'arte fra cui: i Massi del Grappa e di altri Monti di guerra; l'Arengo, dedicato ai riti del giuramento, alle cerimonie e agli incontri, dove sono collocate, in un boschetto di magnolie, 17 colonne che commemorano le vittorie della Grande Guerra. Percorrendo i sentieri delle limonaie e del giardino si arriva al frutteto ove è collocata la Canefora in bronzo di Napoleone Martinuzzi, opera di grande pregio.

La prua della Nave Puglia che, donata dalla Marina Militare nel 1925, è incastonata su un'altura e arricchita da una Vittoria alata, opera dello scultore Renato Brozzi. Dal giugno 2002 ospita il Museo di Bordo in cui sono esposti gli arredi originali della R. Nave Puglia e 10 modelli di navi da guerra appartenenti alla collezione privata di SAR Amedeo di Savoia duca d'Aosta. Sul colle più alto il Mausoleo, sepoltura di d'Annunzio e dei legionari fiumani.Edicole votive, fontane e viali alberati fanno del Vittoriale un Museo all'aperto di notevole estensione.


GRABRIELE D'ANNUNZIO E IL VITTORIALE

"Ardisco offrire al popolo italiano tutto quel che mi rimane - e tutto quel che da oggi io sia per acquistare e per aumentare col mio rinnovato lavoro - non pingue retaggio di ricchezza inerte ma nudo retaggio di immortale spirito. Già vano celebratore di palagi insigni e di ville sontuose, io son venuto a chiudere la mia tristezza e il mio silenzio in questa vecchia casa colonica, non tanto per umiliarmi quanto per porre a più difficile prova la mia virtù di creazione e trasfigurazione. Tutto, infatti, è qui da me creato o trasfigurato. Tutto qui mostra le impronte del mio stile, nel senso che io voglio dare allo stile. Il mio amore d’Italia, il mio culto delle memorie, la mia aspirazione all’eroismo, il mio presentimento della Patria futura si manifestano qui in ogni ricerca di linea, in ogni accordo o disaccordo di colori. Non qui risanguinano le reliquie della nostra guerra? E non qui parlano o cantano le pietre superstiti delle città gloriose? Ogni rottame rude è qui incastonato come una gemma rara. La grande prova tragica della nave "Puglia" è posta in onore e in luce sul poggio, come nell’oratorio il brandello insanguinato del compagno eroico ucciso. E qui non a impolverarsi ma a vivere sono collocati i miei libri di studio, in così gran numero e di tanto pregio che superano forse ogni altra biblioteca di solitario studioso. Tutto qui è dunque una forma della mia mente, un aspetto della mia anima, una prova del mio fervore. Come la morte darà la mia salma all’Italia amata, così mi sia concesso preservare il meglio della mia vita in questa offerta all’Italia amata."
                                                                                                                                    G.Dannunzio

lunedì 12 luglio 2010

Navigando sul Burchiello...






















Gita alle Ville venete. Ecco com'è andata...


 La gita alle ville venete di ieri è stata più che mai un successo. Paesaggi mozzafiato, ville magiche... un vero, suggestivo, viaggio nella vita della nobiltà settecentesca veneziana.

Abbiamo iniziato visitando Villa Pisani, non a torto chiamata la "piccola Versailles del Brenta", una maestosa villa neoclassica che ha ospitato personaggi del calibro di Napoleone o Mozart e che presenta ancora oggi parte dell'arredamento originale settecentesco (come la ricchissima camera da letto preparata proprio per l'Imperatore). Tra le numerose stanze riccamente decorate, spicca il salone delle feste, abbellito dagli splendidi affreschi del Tiepolo. Non solo l'edificio merita la visita, ma anche l'immenso parco... nel quale spiccano le scuderie, la fontana e il labirinto (dove i nostri intrepidi gitanti si sono - inutile negarlo - decisamente persi!! ...e grazie alla guida per averci indicato la retta via... altrimenti staremmo ancora vagando tra le siepi contorte!!)

La gita è proseguita sul Burchiello: imbarcazione che naviga sul canale Brenta e che deve il suo nome all'antica barca che, nel Settecento, trasportava i nobili da Venezia alle loro residenze di campagna -le ville appunto- e che era chiamato "burcio beo" (burchio bello). Navigando placidamente su quest'imbarcazione, con un capitano un pò matto, ma tremendamente simpatico, abbiamo potuto ammirare le numerosissime ville che si affacciano sul corso d'acqua, sperimentando anche il funzionamente dell chiuse, un sistema inventato da Leonardo da Vinci che permette di risolvere il problema dei dislivelli d'altezza lungo il canale.
E' arrivata a questo punto l'ora della sosta: il pranzo -che ha rimesso in forze i nostri viaggiatori con un menù a base di pesce- si è tenuto al ristorante "Margherita" che si trova anch'esso in una villa.

Nel pomeriggio, visita a Villa Widmann, un altro piccolo gioiellino veneto, con suggestivi lampadari in vetro di Murano (uno sembra avere un valore di circa 400 mila euro!!!) e una piccola sala da ballo completamente decorata con luminosi affreschi che illustrano i miti del Rapimento di Elena e del Sacrificio di Ifigenia. Dal parco, intanto, provenivano le urla _si proprio urla!!_ dei pavoni che da sempre sono qui ospitati.


Si risale a questo punto sul Burchiello diretti verso Venezia. Dopo una piacevole navigazione tra borghi e ville (come la celeberrima Malcontenta del Palladio) ci godiamo il sole e l'aria... fino alla foce del canale. E a questo punto lo spettacolo è da mozzare il fiato... mentre il cielo si è annuvolato, si apre davanti a noi la laguna veneta: una distesa indistinta di mare e cielo e, in lontanza, Venezia. Mentre la guida ci descrive gli edifici più significativi, arriviamo fino a Piazza San Marco
e adesso capiamo perfettamente il motivo per cui si dice che Venezia è una città unica, ma arrivarci via mare è un'esperienza INDIMENTICABILE.

A questo punto si è fatta ormai sera... i nostri viaggiatori si avviano verso casa... un pò stanchi, ma decisamente soddisfatti per la bella giornata trascorsa in ottima compagnia, visitando tesori d'arte e paesaggi splendidi (cosa che ci dovrebbe farci ricordare quante e quali meraviglie ha da offrirci il nostro paese!!!).

Grazie a tutti... ai partecipanti, alle guide, agli autisti, al capitano.. e ovviamente agli efficentissimi organizzatori!
Insomma .. un altro successo per la nostra Pro Loco.

A presto!!

martedì 6 luglio 2010

Prodotti, Gusti e Sapori della nostra terra.

Calvatone (Cr) - Domenica 3 ottobre 2010

Anche quest'anno la Pro Loco organizza la rassegna "Prodotti, gusti e sapori della nostra terra". Alla manifestazione sono invitati produttori e commercianti di prodotti di qualità, gastronomici, alimentari e biologici, dolci, vini, distillati della nostra terra.

Visto il notevole successo di espositori e di pubblico, l'iniziativa viene riproposta per la settima volta ed è inserita nel programma della Fiera Autunnale di Calvatone, manifestazione che avrà, come ogni anno, importanti richiami culturali, musicali e sportivi.

A supporto dell'iniziativa sono previste una campagna pubblicitaria radiofonica, comunicati stampa e depliant.
Gli spazi espositivi saranno allestiti in Via Umberto I°, centro del paese, domenica 3 ottobre 2010, dalle ore 9,00 alle ore 19,00.




L’occupazione degli spazi ed aree pubbliche è gratuita.
La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco Bedriacum in collaborazione con il Comune di Calvatone.

Nel caso foste interessati, potete comunicare telefonicamente, con fax o via e-mail, il vostro nominativo, genere di prodotto, la metratura di spazio che le necessita ed altre eventuali richieste.

In alternativa, QUI troverete la domanda di iscrizione da inviare entro e non oltre il 25 settembre 2010.

L'organizzazione si riserva di valutare le proposte pervenute in base allo spazio rimasto a disposizione.

lunedì 5 luglio 2010

MOSTRA dell' HOBBY 2010

Anche quest'anno, in occasione della Fiera Autunnale (1-5 ottobre) organizzeremo la Mostra dell'Hobby.
Nell'ampio spazio della sala civica, collocata nel centro del paese e dotata di sistema d'allarme, ospiteremo gli hobbysti che vorranno partecipare esponendo i loro lavori. La manifestazione richiama sempre un gran numero di persone, riscuotendo un notevole successo.
La partecipazione è assolutamente gratuita e non prevede nessun tipo di pagamento - nè di compenso!

Se sapete fare qualcosa - o conoscete qualcuno con un particolare hobby- e desiderate partecipare contattateci (trovate i contatti della Pro Loco qui a lato) o chiamate direttamente il responsabile dell'organizzazione,
Agosti Giovanni tel. 0375/97369.
Potete anche scaricare la scheda di partecipazione, qui sotto o dalla pagina "DOWNLOAD MATERIALE".
La direzione si riserva la possibilità di valutare le proposte, in base allo spazio rimasto e per cercare di valorizzare e diversificare il più possibile i lavori esposti.

REGOLAMENTO (che troverete anche nella SCHEDA DI PARTECIPAZIONE):

- Le opere da esporre dovranno essere consegnate nella giornata di VENERDI’ 1 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 16.

- Tutti i partecipanti riceveranno un riconoscimento personalizzato per la loro gradita partecipazione.
- La consegna del premio ai partecipanti sarà effettuata nella serata di VENERDI’ alla presenza delle autorità cittadine.

- L’organizzazione avrà massima cura delle opere, garantendo la massima vigilanza.

- Le opere dovranno essere ritirate nella giornata di MARTEDI’ 5 OTTOBRE, a partire dalle ore 18.

- La presente scheda di adesione deve pervenire entro e non oltre il 20 settembre 2010.

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE:



SCARICALA QUI o nella sezione "DOWNLOAD MATERIALE"

venerdì 2 luglio 2010

"E..state in cascina": ancora un grande successo!

A BREVE PUBBLICHEREMO TUTTE LE FOTO DI E...STATE IN CASCINA, CHE ANCHE QUEST'ANNO HA AVUTO UN GRANDE SUCCESSO.
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE NON SONO VOLUTI MANCARE A QUESTE TRE SERATE DI FESTA!!